Clima caldo in Senato dopo approvazione decreto Genova. Toninelli alza il pugno

Clima caldo in Senato dopo approvazione decreto Genova. Toninelli alza il pugno

Il decreto legge su Genova è stato approvato anche in Senato a tre mesi dal crollo del Ponte. 167 i voti favorevoli e 49 quelli contrari. 53 gli astenuti. Il provvedimento era stato approvato alla Camera nella seduta notturna del 1 novembre. 10 senatori del Movimento 5 Stelle non hanno partecipato alla votazione.

Matteo Renzi ha spiegato il voto a sfavore del decreto: “Di fronte alla tragedia o si chiede alle opposizioni un patto, o si fa in modo che l’opposizione sia l’alibi per coprire le proprie incapacità” è quanto ha affermato l’ex premier. Matteo Renzi ha sottolineato come la tragedia delle 43 vittime del Ponte di Genova sia stata strumentalizzata dal governo per gettare fango sull’opposizione. “Di Maio sappia che non abbiamo approvato la concessione ad Autostrade, quello l’ha fatto il giovane deputato Matteo Salvini”. Così è intervenuto Matteo Renzi nella seduta del Senato per la votazione del decreto.

Clima caldo in Senato dopo approvazione decreto Genova. Toninelli alza il pugno

Subito dopo l’approvazione del decreto si è creato un clima al quanto caldo. Alcuni senatori Pd hanno alzato i fascicoli del decreto poco prima del voto, ma a generare polemiche è stato il pugno alzato del Ministro Toninelli. La capogruppo di Forza Italia Annamaria Bernini ha ritenuto “inaccettabile e indecente” la reazione del Ministro, e ha invitato Toninelli a non presentarsi più in aula “ad alzare i pugni“.

Il Pd sempre con riferimento al medesimo episodio ha parlato di “ministro da stadio“. “E’ la fine della decenza” ha detto il senatore del Pd Davide Faraone.

Stupisce la reazione del senatore del Movimento 5 Stelle Gregorio De Falco che non era in aula al momento della votazione. “Ma la seduta non era sospesa?” ha chiesto stupito il senatore correndo verso l’aula.

La Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha espresso la sua delusione per il comportamento in aula in seguito ad una tragedia così grave. “Quei 43 morti pesano sulla coscienza di tutti: francamente avrei desiderato un’Aula diversa” ha detto con riferimento agli scontri avvenuti in aula.

Foto iltempo

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